UN MONDO SBAGLIATO – JIM MASON

Il disastro sociale ed ecologico in cui siamo immersi discende dall’aver distrutto l’armonia del nostro habitat e la sua straordinaria biodiversità, alterando profondamente il nostro rapporto con essa, con noi stessi e soprattutto quello con gli altri animali.

L’isolazionismo che nel corso dei secoli l’umanità ha stabilito rispetto alla natura  e in particolare verso i suoi abitanti ci ha fatto dimenticare che degli animali abbiamo bisogno «come compagni, come stimolatori di empatia e cura, come strumenti per alimentare e plasmare la nostra mente e come parenti che ci ricordino la nostra vicinanza al resto del mondo vivente».

Il nostro modo di concepirci come dominatori gli uni sugli altri e sulla Natura sta all’origine dell’attuale crisi ambientale e della relazione tra questa e le altre forme di oppressione sociale: la guerra, la violenza sulle donne e la schiavitù intra-umana. (dal sito Sonda)

Nello svalutare gli animali domestici, gli allevatori svalutarono gli animali in generale e, con loro, l’intero mondo vivente di cui erano stati il simbolo. Più in generale, l’agricoltura contribui a sminuire i poteri animali/naturali perché i contadini, preoccupati per i loro raccolti, consideravano sempre più specie come dannose, sempre più elementi naturali come potenziali minacce. Ma fu soprattutto l’allevamento che trasformò gli animali da potenti spiriti in merci e utensili. Fu l’allevamento a sconvolgere profondamente l’antica relazione uomo-animale, mutandola da un rapporto tra uguali in uno tra padrone e schiavo, e il sentimento di parentela con la natura animale in quello di considerarci signori della stessa.” (Jim Mason)