ANIMALI URBANI: QUANDO LA DISINFORMAZIONE DIVENTA DISCRIMINAZIONE

In questa pagina stiamo raccogliendo tutta la disinformazione messa in piedi da politica, agricoltori e cacciatori nei confronti dei salvatici – anche se in questo ultimo periodo in modo particolare le attenzioni sono riversate verso cinghiali e lupi , i “nuovi mostri” direbbe qualcuno -, la narrazione portata avanti è distorta e serve soprattutto ad avere consenso dall’opinione pubblica cittadina, raccontando che queste creature spaventose si stanno avvicinando sempre più alla città minando la sicurezza, la salute, la tranquillità e la vita dei pacifici “sapiens”. Ma la trama semplicistica e violenta cerca di raggiungere il pensiero universale su vari livelli (culturale, economico, politico) così come ci è stato tramandato da secoli di racconti folkloristici con protagoniste bestie e bestialità assetate di carne e sangue umano allo stesso modo oggi l’entità a tre teste (politica, agricoltura, caccia) deforma la realtà esclusivamente a proprio vantaggio e profitto: i selvatici sono brutti e cattivi, vogliono invadere le città, distruggere i frutti della terra e sbranare gli animali che sbraniamo noi. Verdetto: morte senza appello!
Invece esiste un’altra storia, quella raccontata dallo sguardo di chi per necessità, terrore (causato dall’umano) o curiosità di esplorazione varca i confini tracciati dall’umanintà. La soluzione non è lo sterminio bensì un ripensamento del convivere gli spazi urbani, ridisegnare il nostro pensiero, le architetture e la viabilità (altro che l’inutile ponte sullo Stretto). Per questo sentiamo la necessità di parlare un’altra lingua, quella dell’Animalità, o meglio di ascoltarla e comprendere che un’altra versione della storia è possibile, che tutti gli individui viventi possono condividere gli spazi o anche lasciare che certi luoghi vengano riappropriati dagli Altri Animali.
Ecco dunque l’esigenza di stilare una serie di fact checking che riguardano i selvatici/cinghiali e un volantino che fornisce spunti etologici, scritti da Francesco De Giorgio (biologo, etologo, naturalista e attivista), che possono sembrare utopici ma sempre più necessari per costruire un futuro di coabitazione non violenta e di reciproco rispetto tra specie.

Ma è vero che

I cinghiali sono 2,3 milioni e ci stanno invadendo?
FALSO. I dati forniti dall’Ispra, UNICI DATI scientificamente ATTENDIBILI, dicono che la popolazione è di circa 1 milione di esemplari. Il numero è aumentato negli ultimi anni a causa di: abbandono delle campagne e seguente rimboschimento, cambiamento climatico che ha reso molte zone inospitali, immissione dei cinghiali da parte dei cacciatori, ibridazione con i maiali domestici – modificati da noi umani per essere molto prolifici – caccia, specie in braccata, che uccidendo le matriarche porta le altre ad entrare in estro.

Che l’emendamento sui cinghiali approvato con la legge di bilancio a dicembre 2022 serve ad allontanarli dalle città?
FALSO. L’emendamento approvato apre la porta a molti problemi e non offre soluzioni.
1. riguarda TUTTI gli animali selvatici: lupi, orsi, passerotti, parrocchetti, scoiattoli grigi, cervi e così via. Anche le specie oggi più protette, in futuro potranno essere ritenute dannose e cacciabili.
2. Si potrà sparare dove oggi è proibito: in aree protette, nei parchi, nelle zone di ripopolamento, anche nel giardino delle case private!
3. Si potrà sparare ogni giorno, anche nelle giornate di silenzio venatorio, quando ad esempio in primavera i genitori sono impegnati nella cura della prole.
4. Potranno sparare Guardie Venatorie, Polizia Municipale e gli stessi cacciatori che nell’ultima stagione venatoria hanno causato 72 vittime (dati Associazione Vittime della Caccia).

Che la caccia riporta equilibrio nella popolazione dei cinghiali?
FALSO. La caccia è la causa primaria dello squilibrio.
1. sono stati i cacciatori a immettere nell’ambiente cinghiali originari dell’Est Europa, più grossi e prolifici rispetto a quelli autoctoni, ormai decimati
(fonte: Lifegate).
2. l’uccisione influenza negativamente le dinamiche demografiche della popolazione, che perde la sincronicità dell’estro e aumenta la fecondità. Di fatto, nonostante le decine di migliaia di abbattimenti della popolazione di questi ungulati, si continua a parlare del loro aumento incontrollato, a dimostrazione dell’inutilità di questo metodo cruento.
Dagli stessi dati di Coldiretti si parla di 300.000 uccisioni all’anno nel periodo 2015-21, in aumento del 45%, e nonostante ciò la popolazione dei suidi aumenta?
Perseverare con un metodo inefficace come la caccia vorrà pur dire che in realtà c’è chi ha interesse a mantenere lo status quo, e per di più lo peggiora generando un clima di odio e paura verso i selvatici, perché c’è un giro di affari non indifferente?

Noi, e altri esperti, stiamo proponendo soluzioni attuabili, ma ai reali responsabili di questa situazione non interessa perché probabilmente si sono fatti due conti in tasca e non ci guadagnano niente.

I cinghiali sono una grande causa di incidenti stradali?
FALSO. ASAPS (Ass. Sostenitori Amici Polizia Stradale) nel 2020 ha registrato 157 incidenti con animali: i morti umani sono stati 16 e 215 i feriti. Dei 157 incidenti, poi, quelli con animali selvatici sono stati 138, i rimanenti con animali domestici. ASAPS ci informa anche che nel 2021 sono stati 5.085 gli incidenti per stato di ebbrezza e 30.478 quelli per guida distratta (include l’uso del cellulare).
Perché non si usa lo stesso metodo e si vietano alcol e cellulari?
Considerando che gli incidenti che coinvolgono animali selvatici annualmente non superano le poche centinaia, mentre quelli che non li coinvolgono toccano le decine di migliaia, è evidente che l’attenzione posta sui selvatici in questo ambito è sproporzionata. Al posto di organizzare battute di caccia, sarebbe sufficiente fare piccoli aggiustamenti alle strade e alle zone circostanti, per rendere la vita degli altri animali e degli esseri umani più sicura. Si potrebbero, per esempio, introdurre più dissuasori sonori e luminosi, che li farebbero allontanare senza il bisogno di ucciderli.

Permettere di abbattere cinghiali anche in città aumenta la sicurezza degli esseri umani?
FALSO. Bisogna innanzitutto considerare che i selvatici continuano a giungere alle città perché privati di spazi naturali propri. Con l’aumento dell’urbanizzazione è evidente che, restando senza scelta, molti si avvicinano alle metropoli anche perché in cerca di cibo, oltre che al semplice istinto di esplorazione, e ciò non smetterà di accadere con le battute di caccia ma quando si prenderà seriamente in considerazione un nuovo modello di coabitazione tra animali umani e di altra specie. Consentire ai cacciatori di sparare in città, oltre ad essere un atto violento e inefficace per mantenere i cinghiali lontani dagli spazi urbani, a lungo andare aumenterebbe solamente il pericolo anche per gli umani.

7 italiani su 10 sono spaventati dai cinghiali?
FALSO. Ciclicamente appare questa sensazionalistica notizia sui giornali e media online i cui titoli recitano appunto che il 70% (bighunter.it), poi l’80% (agi.it) e ultimamente addirittura il 90% (Frosinonetoday.it) degli italiani intervistati ha paura dei cinghiali.
Ma questi dati da chi sono stati raccolti?
Tutti citano un sondaggio Coldiretti/Ixè come autorevole per divulgare la notizia, peccato però che andando sul sito di Ixè e facendo una ricerca sui cinghiali non appare NESSUN RISULTATO. Interpellata per chiedere maggiori dettagli, Ixè ci ha risposto che non pubblicano i risultati perché sono di proprietà del cliente e non possono disporne se non previa autorizzazione.

In ogni caso ci chiediamo come mai nessun giornale verifichi i parametri di tali sondaggi ma al contrario si fidi di un’associazione che fa solo i propri interessi, che distorce la realtà, e agisce senza alcuna volontà di risolvere realmente e in modo nonviolento questa situazione creata dagli stessi che dicono di voler risolverla.

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