A meno di due mesi dall’alluvione che ha lasciato le sue profonde cicatrici nel territorio romagnolo, sentiamo l’urgenza di affrontare un argomento che ci offre la possibilità di riflettere sulla posizione antropocentrica della nostra specie e sulla necessità di ricollocarci per una condivisione dell’ambiente, abbandonando concetti come possesso e dominio.
Questa esperienza ci ha dimostrato che i fiumi sono organismi viventi, corpi potenti e liberi che non conoscono costrizioni e confini, esattamente come quelli degli orsi.
E se ci sono orsi e orse libere di esplorare territori ci sono anche orsi e orse condannate alla prigionia per il solo fatto di comportarsi secondo la propria etologia, che inevitabilmente si scontra con la rigida antropizzazione imposta dall’umano.
Le orse e gli orsi costrette ad un’asfissiante reclusione pianificano fughe e costringono il sistema carcerario a rivalutare il concetto di resistenza animale.
È questo il caso di M49, meglio conosciuto come Papillon (omaggio all’omonimo e celebre fuggiasco francese), che alla gabbia preferisce la vita e la cui capacità di intervenire in modo consapevole sulla realtà per mutarla, gli ha permesso di evadere più volte dalla prigione per ursidi situata al Casteller (nella poco accogliente e fugattiana zona di Trento).
Se fisicamente il corpo di M49 è ancora rinchiuso nel recinto trentino, in regime di isolamento forzato, il suo rabbioso spettro continua ad aggirarsi tra i nostri spazi urbani grazie all’ultima opera letteraria di Massimo Filippi, “M49 – Un orso in fuga dall’umanità”- Ortica Editrice, che l’autore presenterà assieme a Laura Budriesi il prossimo 8 luglio, alle ore 19, nella Sala Estense della Rocca di Lugo (RA). Il reading e la performance di Angela Belmondo accompagneranno l’autore nel suo racconto di disvelamento del selvatico altro.
Dalle ore 17 e fino alle 18.30, presso lo Spazio Terrestra in via San Vitale 13 a Sant’Agata sul Santerno – luogo diventato iconico per la rottura dell’argine sotto il ponte della ferrovia – saranno esposte le opere di Enrico Corte e Andrea Nurcis, artista che ha realizzato le illustrazioni del libro. Ospiteremo un intervento di SCOBI – Collettiva Oltre i Binari sulla campagna #StopCasteller e su ciò che sta accadendo agli orsi in Trentino.
La partecipazione è libera e gratuita.
“Mangio, bevo, corro, sogno, penso, lascio tracce e le cancello, mischio finte tracce – e ancora tracce su tracce su altre tracce, falsi indizi, piste infide, segni vuoti e criptici o ambigui – e mi nascondo, corro, rido, ruglio di rabbia esuberante o d’incontenibile gioia, esco allo scoperto, piango, desidero, rigurgito, corro di nuovo, e sudo, graffio, mordo, urlo, defeco, scatto, piscio, mi masturbo, poi sento il lutto e mi annoio, mento e non perdono, talvolta canto, invento musica, talaltra gioco, cerco ospitalità nella densa oscurità del bosco, danzo, e poi inseguo la luce calda sopra il pelo, strappo, mi ferisco, sanguino, insonne corro, tengo gli occhi aperti, e dormo e sogno – e anche allora corro.”
(comunicato stampa)