SPUNTINI

Questa sezione nasce con l’intento di dare piccoli “spunti” sull’antispecismo e sull’ideologia del dominio umano, insinuata nella nostra società attraverso centinaia di sfumature fino a rendersi invisibile ad un occhio poco attento (e accondiscendente verso pratiche di oppressione istituzionalizzate). Questi “spuntini” non pretendono di dare lezioni su comportamenti da adottare o strade da seguire, rimandano all’analogia sul cibo (tanto in voga in ambiente veg mainstream) per “stuzzicare l’appetito” che si spera verrà poi saziato nella apposita sezione delle letture. Insomma vogliamo imbandire una tavola che in via teorica possa incuriosire e portarti ad un approfondimento degli argomenti trattati.

NON È UN PAESE PER CINGHIALI (E PER SELVATICI)

Dopo quanto accaduto venerdì 2 Dicembre 2022, a seguito della intollerabile uccisione del giovane cinghiale ferito a causa di un incidente stradale avvenuto a Pian di Mommio (LU), abbiamo ritenuto opportuno raccogliere idee e forze per manifestare il nostro dissenso verso un modus operandi cruento che tratta gli Altri Animali come oggetti di cui disporre senza tener conto della loro etologia e dei singoli casi specifici che di volta in volta andrebbero valutati, sempre nel rispetto della vita e della coabitazione tra animali umani e di Altra specie.

GLI ALTRI ANIMALI NON VOGLIONO UN SINDACATO,PRETENDONO LA LIBERTÀ

Questo articolo è stato scritto, e suddiviso in tre parti (per essere più fruibile sui social), dopo aver letto la notizia sul sito “Agrifood Today” in cui si incensavano le lodi per l’iniziativa intrapresa da una serie di allevatori che ha istituito “Il Sindacato degli animali lavoratori”.

LOTTARE PER LA LIBERTÀ DEI NOSTRI CORPI

In occasione della manifestazione organizzata da Non Una Di Meno a Prato, lo scorso 26 Novembre, ci è stato concesso uno spazio per parlare di quanto l’antispecismo sia necessario nella lotta all’antropocentrismo per gettare le basi di una giustizia sociale totale e multispecie.Nel video in basso il nostro intervento assieme alle attiviste del rifugio Alma Libre di Viareggio. #NUDM #NonUnaDiMenoPrato #Antispecismo #RifugioAlmaLibre #Femminismo #Femminicidio #FreeAnimals #RifugiAntispecisti #25Novembre #Vegan #Transfemminismo #Specismo

DOMINIO A LUNGA CONSERVAZIONE

Un litro di latte contro la violenza di genere. Coop Alleanza 3.0 inserisce il numero d’emergenza 1522 sulle bottiglie del latte in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

CI ASPETTAVAMO UN FINALE DIVERSO

(Sulla famiglia di cinghiali rinchiusa al Parco La Maggiolina)Abbiamo affisso questo cartello sulle inferriate del Parco a La Spezia dove Perla, Amara e i cuccioli sono state recluse per oltre due settimane e abbiamo usato questo concetto di nonviolenza per far comprendere alle persone, che si fermavano e non capivano tutta questa tenacia e sbattimento nel difendere “solo dei cinghiali”, quanto bisogno ci sia di ribaltare la mentalità antropocentrica e specista che trova nella morte degli Altri Animali l’unica soluzione plausibile ad un problema principalmente creato dall’umano.

QUANTO È UTILE ALLA CAUSA LA “PORNOGRAFIA DEL DOLORE”?

Crediamo che tantissime persone vegan, sicuramente la maggioranza (e noi siamo tra queste), abbiano cambiato il proprio sguardo sulla questione animale dopo aver visto un documentario o un servizio tv in cui venivano mostrate investigazioni all’interno dei luoghi di sfruttamento e morte, assistito a scene di violenza inaudita ai danni di chi ha come unica colpa quella di essere nato individuo di altra specie.

QUANDO L’ANIMALE SEI TU

È di poche ore fa la notizia che vede fatta “giustizia” nei confronti di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo 21enne italiano di origine capoverdiana pestato mortalmente dai fratelli Bianchi i quali sconteranno l’ergastolo (gli altri due complici hanno ricevuto 20 anni) nelle carceri romane.

I FLEXITARIAN SONO PIÙ SOSTENIBILI DI TE!

L’Eurispes è quell’Ente che ogni anno stila ricerche in vari ambiti sociali, politici ed economici, ed è quello strumento che tasta anche il polso della situazione vegan.

VERSO UNA SOCIETÀ A MACELLAZIONE ETICA

Quella che a prima vista sembra un’ottima notizia, e per tale persona che la racconta lo è, in realtà disvela un aspetto molto più complicata del semplice “passaparola” per diventare vegan o vegetalian: nonostante il lavoro massacrante, i traumi psichici e le dipendenze da sostanze a cui vanno incontro i lavoratori dei macelli di tutto il mondo c’è un fattore che forse viene ignorato.

L’INUTILITÀ DEI DILEMMI SPECISTI

Nella retorica consolidata della narrazione specista siamo abituate ad ascoltare ogni genere di scusa pur di appoggiare la violenza naturalizzata nei confronti degli altri animali. L’elenco è vasto e non staremo qui a mettere in fila tutte le obiezioni che variano dalla tradizione alla religione passando ad alcune più creative (evitiamo di riportarle per non fornire spunti per scusanti imbarazzanti).

MEGLIO UN CONIGLIO O UN BAMBINO?

La sperimentazione non è accettabile moralmente ed eticamente poiché ottiene informazioni attraverso l’inflizione del dolore su individui capaci di soffrire.Se questa affermazione vi ricorda qualcosa basta aprire un dizionario qualsiasi e cercare la parola “tortura”, tutti i risultati daranno più o meno questa definizione: “è un metodo di coercizione fisica o psicologica inflitta con il fine di punire o di estorcere delle informazioni o delle confessioni.”

DA ANIMALE A MACELLAIO (E ALLA FINE A RIMETTERCI SONO SEMPRE I REFERENTI ASSENTI)

È interessante notare come la politica di questi giorni adotti un linguaggio (in parte) specista per declassificare l’umano: accade che sui fatti in Russia prima il ministro Di Maio afferma, a proposito di Putin, “è peggio di un animale” e più o meno contemporaneamente il presidente americano Biden rincara la dose definendo il russo “un macellaio”.

IL RISCATTO DI UN ANIMALE NON È LIBERAZIONE

Per molte persone vegan e animaliste sembra diventata prassi comune quella di avviare una trattativa economica con allevatori e proprietari di mattatoi, una mediazione tra le parti che si è ormai consolidata come un tacito patto per cui io pago un riscatto e tu mi consegni 1, 2, 10 individui di altra specie che altrimenti avrebbero fatto una brutta fine.

COSÌ DISTANTI, INCREDIBILMENTE OPPRESSI (O COME ABBIAMO CREATO I DISPOSITIVI DI DISTANZIAMENTO)

Hai mai riflettuto su come potrebbe essere nata l’ideologia del dominio che ha portato gli esseri umani a sottomettere tutte le altre specie (compreso se stessi)?James Serpell, docente all’università della Pennsylvania, ha raggruppato quelli che definisce Dispositivi di distanziamento in 4 categorie: separazione, occultamento, distorsione e trasferimento della responsabilità, a cui abbiamo aggiunto la normalizzazione dello sfruttamento.

SE NON SOFFRI TI CANCELLO

In principio fu il vitello progettato senza corna per evitare, una volta cresciuto, di ferire se stesso i suoi simili e chi li allevava (anno 2015). Con l’avanzare del tempo però una branca di aziende dedite alla modificazione dei corpi non-umani ha iniziato a sviluppare teorie – che farebbero apparire Mary Shelley una dilettante in materia – secondo cui sarebbe possibile risistemare la genetica per dare vita a maiali che non arriveranno alla pubertà (così da non subire la castrazione), polli senza sistema nervoso, bovini privi di emozioni e altri animali depotenziati del proprio esperire la vita.

CUORE DI TENEBRA

Il 2022 si è aperto con l’ennesima notizia che attestava il dominio dell’umano sulle altre specie, nello specifico del caso di un uomo statunitense la cui unica speranza di vita era legata al cuore di un maiale. La scienza li chiama “xenotrapianti”, in realtà è soltanto un termine pulito per occultare una pratica disonesta e crudele: allevare un animale di altra specie al solo scopo di prelevare dal suo corpo organi vitali per dare la possibilità di vivere ad un essere umano.

#LOTTOMARZO ANTISPECISTA

Quest’anno l’8 marzo rendiamolo antispecista. Decostruiamo la visione antropocentrista del femminismo, che vede la donna umana come l’unica categoria oppressa.

ANIMALIZZAZIONE UMANA E OGGETTIFICAZIONE ANIMALE

Esiste una stretta correlazione tra animalizzazione umana e oggettivazione animale: da una parte troviamo processi mentali, totalmente interiorizzati, che ci spingono a paragonare gli esseri umani agli altri animali con l’intento di svilirli, e dall’altra la completa alienazione dei corpi delle altre specie dal ritenerli tali, pensati come pezzi, parti, tranci.

SPECISMO DI SERIE A vs SPECISMO DI SERIE B (O NON CLASSIFICATO)

Sta suscitando enorme scalpore il fattaccio che vede protagonista Kurt Zouma, calciatore del West Ham, ripreso dal fratello mentre prende a calci e maltratta uno dei gatti che vivono nel suo appartamento. Lo sportivo è stato messo fuori rosa, multato, condannato ad una violentissima gogna mediatica e c’è chi auspica per lui la prigione.

LA PESTE È UMANA

Il fatto: è stato riscontrato un principio di peste suina africana dopo che gli esami effettuati sul cadavere di un cinghiale in Liguria sono risultati positivi. Nel giro di qualche ora è scattata un’ordinanza in cui si chiedeva ai cittadini di evitare determinate zone frequentate dagli ungulati di modo da evitare possibili propagazioni del virus che, giusto per rassicurare gli umani, non è trasmissibile alla nostra specie, per ora.

CHE SAPORE HA LA FELICITÀ? (NON QUELLO DI UN ANIMALE MORTO)

Attraverso una campagna comunicativa, in cui si cerca di far breccia nelle emozioni dei consumatori, le aziende tendono volutamente ad occultare la realtà del consumato:

HAI L’INFLUENZA? DEVI MORIRE!

Ce lo stanno ripetendo fino allo sfinimento che siamo entrati ”nell’Era delle Pandemie” e ciclicamente ci troviamo a fronteggiare continue zoonosi che vengono pubblicizzate dai media più per i danni economici subiti dagli allevatori o per i rischi di eventuali salti di specie, che per esporre obiettivamente quello che realmente sono: oppressione sistemica di altre specie e dei loro habitat con finalità di profitto e assoggettamento di tutti i viventi.

CUORE DI MAIALE

Dimentichiamo per un momento i protagonisti di questa storia. Dimentichiamo i loro nomi e i loro corpi. Dimentichiamo che appartengono a due specie diverse così da portare tutto ad un livello più neutrale possibile. Sappiamo che uno è malato mentre l’altro è sano.

IN-OVO SEXING, OVVERO COME METTERE IN SECONDO PIANO LA VIOLENZA SUI CORPI DELLE GALLINE

Non è la prima volta che associazioni animaliste esultano per questa tecnologia chiamata in-Ovo sexing – già presa in considerazione in altri Paesi – che consente in pochi secondi di stabilire se l’embrione all’interno di un uovo sia maschio o femmina.

IL BENESSERE ANIMALE PASSA DAL TAGLIO DELLA CODA?

Qualcuno tra i clienti del supermercato in questione (vedi immagini in basso) si sarà posto la domanda: ma perché mai tagliano la coda ai maialini? La risposta ovviamente uno deve cercarsela da sola perché loro se ne guardano bene dal fornirla.

I DIRITTI DEGLI ANIMALI SONO I DIRITTI DI TUTTI E TUTTE (ma prima di tutto i loro)

Il fatto di ritenersi superiori agli individui non-umani per questioni legate alla morale, all’intelligenza o all’evoluzione della specie permette alla società specista di esercitare qualsiasi tipo di violenza nei loro confronti senza subire alcuna ripercussione penale (se non in rarissimi casi).

L’ERA DELLE PANDEMIE È IN MEZZO A NOI, MA A CHI INTERESSA?

In questi due anni di restrizioni e convivenza forzata con il Covid-19 abbiamo assistito ad un continua logica fallace da parte di Istituzioni, comunità scientifica, società civile e politica nei riguardi di quella che, all’unanimità, è stata definita come l’inizio dell’Era della Pandemie.

IL GRATTACIELO DEL DOMINIO

In questo breve passaggio scritto da Max Horkeimer alla fine degli anni 20 del secolo scorso è sintetizzata la gerarchia di dominio rappresentata da un grattacielo le cui fondamenta, si può intuire, sono composte dai corpi degli ultimi, gli invisibilizzati.

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE SPECISTA

Prendi un’azienda in difficoltà a causa delle “pratiche standard” utilizzate per allevare i “suoi” polli che non stanno in piedi e faticano a deambulare, colpa del mangime fortificato somministrato per crescere nel minor tempo possibile.