MAILBOMBING: A Viareggio il caso del pasto vegano NEGATO NELLE SCUOLE

13 marzo: Un fulmine a ciel sereno si abbatte sulle tavole delle scuole di Viareggio. Una circolare annuncia che, a partire dal 1° aprile, il pasto vegano non sarà più distribuito. Il motivo? “Non è ammesso dalle linee guida della refezione scolastica”.

22 marzo: La notizia rimbalza sulle pagine de La Nazione, scatenando un vespaio di polemiche. Genitori indignati, realtà animaliste/antispeciste e nutrizionistə vegan sul piede di guerra. Viareggio diventa un campo di battaglia virtuale, dove si scontrano ideologie alimentari reazionarie e presunti diktat ministeriali.

23 marzo: La Nazione pubblica un nuovo articolo che getta benzina sul fuoco. Un medico dell’USL interviene sulla questione, affermando che il problema non è l’alimentazione vegana in sé, ma il menù specifico elaborato da ICare. Pare che non fosse all’altezza dei requisiti nutrizionali.

E ora? Succede che anziché rivedere il menù, pensandone uno più equilibrato, si è pensato bene di eliminarlo dalle mense lasciando bambine e bambini che seguono una alimentazione a base vegetale senza un pasto.
la soluzione sarebbe semplice: ICare potrebbe rivedere il menù vegan, rendendolo conforme alle linee guida. Oppure, si potrebbe optare per un nuovo fornitore in grado di offrire un’alternativa plant-based di qualità.

Sotto la lente di ingrandimento:

  • Le competenze di ICare in materia di alimentazione vegana sono state messe in discussione. Chi ha la responsabilità di elaborare menù sani e completi?
  • La vicenda ha acceso un dibattito importante sull’inclusione alimentare nelle scuole. Come si possono conciliare le esigenze di tutte e tutti, compresi quelli/e con esigenze alimentari specifiche?

La storia del pasto vegano di Viareggio è un piccolo caso, ma con implicazioni molto più ampie. È una sfida a ripensare il sistema di refezione scolastica in un’ottica di inclusione e di rispetto per le diverse scelte alimentari, soprattutto se fatte su base etica. È un invito a dialogare, a confrontarsi, a trovare soluzioni che siano adatte per tutti e tutte.

————— AZIONE RICHIESTA: MAILBOMBING ————-

Copia e incolla il testo sottostante e invialo a questi indirizzi per dare supporto alle famiglie che stanno lottando per reintrodurre nel menù il pasto veg.

sovg@uslnordovest.toscana.it
ipnversilia@uslnordovest.toscana.it
direzione.uslnordovest@postacert.toscana.it
comune.viareggio@postacert.toscana.it

Edit 07/04/24 (qui di seguito abbiamo aggiunto altri indirizzi mail e canali social a cui inviare la mail di protesta e scrivere commenti di dissenso contro questo assurdo provvedimento)


serviziscolastici@icareviareggio.it
protocollo@icareviareggio.it

Usl NordOvest Toscana
ipnversilia@uslnordovest.toscana.it
urp.versilia@uslnordovest.toscana.it

Comune di ViareggioUfficio Istruzione
p_istruzione@comune.viareggio.lu.it
b.gabrielli@comune.viareggio.lu.it
c.chirli@comune.viareggio.lu.it
f.renzi@comune.viareggio.lu.it
m.campera@comune.viareggio.lu.it
s.bindi@comune.viareggio.lu.it

Urp
urp@comune.viareggio.lu.it

PEC
protocollo@pec.icareviareggio.it
direzione.uslnordovest@postacert.toscana.it
comune.viareggio@postacert.toscana.it

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Oggetto: Richiesta ripristino immediato menu vegano scuole di Viareggio

Buongiorno,
con la presente si esprime la più decisa protesta contro la decisione di eliminare l’opzione vegana dal servizio di mensa scolastica per il comune di Viareggio.
Le motivazioni addotte non sono chiare.

Secondo la circolare del 13 marzo rilasciata da ICare, la Dott.ssa Beatrice Bruni, Dirigente Medico dell’Area Funzionale Igiene Pubblica e Prevenzione della Versilia, dichiara che il menù vegano non sarebbe previsto dalle linee guida sulla ristorazione scolastica, le quali peraltro non vengono specificate, e che  pertanto deve essere escluso dalla Refezione Scolastica del Comune di Viareggio. 
Intanto sarebbe interessante sapere esattamente quali sono queste “linee guida” che escludono il menù vegano, perché nessuno dei genitori ne è a conoscenza, né tantomeno i medici e i nutrizionisti contattati, né i documenti caricati sul sito di ICare alla data di oggi riportano questa esclusione.

Inoltre, sull’articolo de La Nazione uscito il 23 marzo, il Dottor Franco Barghini, responsabile del servizio di Igiene Pubblica e nutrizione del territorio, rilascia una dichiarazione che differisce molto da quanto riportato nella circolare del 13 marzo e nell’articolo sempre de La Nazione del giorno precedente.

Il Dottor Barghini sostiene infatti che il problema non sarebbe la dieta vegana tout court (la quale quindi adesso si dichiara ammissibile), ma il menu vegano elaborato da Icare: ma allora, non sarebbe stato il caso, al limite, di rivedere il menu, anziché eliminare semplicemente e brutalmente l’opzione vegana? Se fosse stato il menu per celiaci, o quello onnivoro, a risultare nutrizionalmente squilibrato, si sarebbe deciso anche in quel caso di sospenderne l’erogazione? Si sarebbe eliminato il servizio mensa tout court?

I bambini delle famiglie vegane si trovano a essere esclusi dalla refezione collettiva e costretti a consumare tristemente un pasto freddo portato da casa, quando possibile.
È così che si attua l’inclusione nelle mense di Viareggio?
È così che si dialoga con le famiglie, andando contro le scelte etiche dei genitori?
Si ricorda che anche le famiglie vegane sono cittadini paganti o aventi diritto a un servizio che dovrebbe essere loro legalmente assicurato. 

Si fa presente inoltre che sulla carta dei servizi di ICare si parla di “uguaglianza, imparzialità, continuità e partecipazione”.

Con la presente si richiede quindi l’immediato ripristino del menu vegano, evidenziando che in caso contrario i genitori lesi, oltre a manifestare pubblicamente il loro dissenso tramite ogni canale praticabile, agiranno anche legalmente per appurare se ci sono state violazioni e a chi devono essere imputate.

Cordiali saluti,