IL POTERE DI TRAMANDARE DEMOCRATICAMENTE VIOLENZA

L’attitudine al dominio è il perno su cui ruotano i pregiudizi nei confronti degli altri animali, e i pregiudizi sono corresponsabili o quantomeno fautori degli atteggiamenti specisti nei confronti degli animali non umani.

L’autoritarismo, il conservatorismo e le disuguaglianze sociali, matrici tipiche delle fazioni destroidi, non fanno che supportare e dare man forte a quei preconcetti che autorizzano atteggiamenti specisti. Ma la minaccia antispecista, che sorregge ideologie che fanno perno sull’uguaglianza tra individui a prescindere dalla forma del loro corpo e della loro mente, non è temuta soltanto dalle destre ma repressa da una corrente mediatica comune, dispiegata prepotentemente per mistificare la realtà, in favore del lucrabile e del dominabile.
Allora ecco che attività come la caccia, che implicano la soppressione di tante vite per il divertimento di alcuni, diventano irragionevolmente attività sportive, goliardie, tradizioni, impegni sociali e a tutela del cittadino, persino rimandi a storia e cultura. Ed ecco che il cuore delle fazioni di sinistra, plasmate a sostegno di giustizia ed equità, si plagiano in nome del lucro e della supremazia. Ed ecco una sinistra che si comporta da destra rinnegando le sue origini ed una destra che le sue origini non le smentisce mai. Ecco una politica che, anziché tutelare i diritti degli eguali, diventa funzionale al controllo sui diversi, strumentalizzando l’animalità per fingere tutela dell’umanità. Ecco che anziché reinventare modi e mezzi per sostentarci che esulino dal saccheggio di corpi e terre, governi e istituzioni ricercano nuove strategie di sopruso guadagno da arcaiche forme di ghettizzazione.

Un teatro dell’assurdo in cui l’ingiustizia è nuovamente legittimata e la disinformazione si conferma mezzo di propaganda. Al cittadino viene propinato che l’animalità debba essere confinata in spazi limitati e che se quel limite non viene rispettato debba esser punita con la morte; come se la marginalizzazione e il depredamento non fossero per lei punizioni sufficienti. Al cittadino vengono consegnate innovazioni e tradizioni, ma l’una in netto contrasto con l’altra. Dopodiché viene insegnato a farle collimare innovandosi tecnologicamente ma comportandosi al contempo com’era uso e costume quando la possibilità di convivere con le diversità era del tutto ignorata.

Non è più mistero che l’equilibrio e l’economia che interessano ad alcune classi sociali non hanno a nulla a che fare con la tutela delle comunità o con la conoscenza e la salvaguardia di una Natura che si permette con la sua dolce onesta forza di interferire contro progetti ipocriti, divisivi e abusanti.

#antispecismo#animali#A4#caccia#liberazionetotale#pd#partitodemocraticoStefano Bonaccini