Qualcuno tra i clienti del supermercato in questione (vedi immagini in basso) si sarà posto la domanda: ma perché mai tagliano la coda ai maialini? La risposta ovviamente uno deve cercarsela da sola perché loro se ne guardano bene dal fornirla.
E allora eccola qua:
Il taglio della coda, così come la castrazione e l’estrazione dei canini avviene in via preventiva poiché gli spazi negli allevamenti sono talmente stretti che dopo un po’ gli individui non-umani iniziano a subire forte stress. Quello stress si trasforma in aggressività che sfocia in atti violenti, talvolta fino al cannibalismo quando i soggetti più deboli vengono sopraffatti. Tutto avviene senza anestesia (embhè… quella costa e loro sono soltanto animali).
Ecco, dire che non ci sarà più il taglio della coda dei suini – rispetto a tutta la sofferenza che subiranno in vita fino al taglio della gola e allo smembramento dei corpi – suona un po’ come vietare ad un aguzzino di strappare le unghie alla persona sotto tortura ma consentirgli di applicare altri metodi di soggiogamento, fino alla morte, pur di ottenere ciò che vuole.
Questi metodi violenti standard sono ormai istituzionalizzati e trovano qualche resistenza individuale, solo nel momento in cui si è faccia a faccia con il terrore vissuto dai non-umani, tuttavia la gran parte delle persone ne approvano lo sfruttamento come necessità o tradizione culturale normalizzando o minimizzando tali pratiche perché la vittima e l’oppressione restano ai danni di qualcun altra ritenuta inferiore.
Quindi alla fine dei conti si può essere d’accordo con l’azienda che promuove questa miglioria affermando che il Benessere Animale passa dal taglio della coda?
Se la risposta è “Sì” chiediamoci se pure il benessere umano possa passare attraverso violenza sistemica, sofferenza e morte sistematica.
Se la risposta è “No” bisognerebbe rivedere il sistema di valori economico-sociale e gerarchie che regolano i rapporti tra specie (umani compresi).

