Capitale animale esplora un ricco campionario di fatti culturali e materiali riguardanti il rapporto degli esseri umani con le altre specie: le visite turistiche agli impianti di macellazione (e il loro sorprendente legame con il cinema delle origini); gli spot in cui gli animali simboleggiano la promessa di un mondo incorporeo e indolore; le gerarchie coloniali che i media usano per raccontare la prossimità tra specie alla base delle pandemie.
Il capitale animale ha due facce: quella del mattatoio e quella della pubblicità – dove un animale esotico ci sorride in una rassicurante versione digitale.
Nicole Shukin espone contraddizioni profonde muovendosi tra studi culturali, storia dei media e critical animal studies: un’ampia rappresentazione delle dinamiche materiali di dominio sulla vita (animale e umana) e della produzione simbolica che costantemente tenta di occultarle.
(dal sito di Tamu)
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Attivismo Antispecista per l'Autodeterminazione Animale
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